Il comune di Rovato, situato nella provincia di Brescia, ha una storia antica e ricca di eventi che hanno lasciato un segno indelebile sul territorio. Grazie alla sua posizione strategica in Franciacorta, Rovato ha giocato un ruolo cruciale in diverse epoche storiche, dall’insediamento dei Galli Cenomani all’epoca romana, passando per le invasioni barbariche e il dominio longobardo, fino ai rapporti con la Repubblica di Venezia e il Risorgimento italiano. La storia di Rovato è anche intimamente legata alla sua tradizione agricola e commerciale, rappresentata in modo esemplare dal suo mercato del bestiame, una delle attività più antiche e importanti della zona.
Comune di Rovato: Storia
Le prime tracce di insediamenti umani nella zona di Franciacorta risalgono al terzo millennio a.C., come testimoniato dai ritrovamenti archeologici. Tuttavia, uno dei passaggi più significativi della storia di Rovato inizia nel VI secolo a.C., con l’arrivo dei Galli Cenomani, una tribù celtica che si stanziò nell’area dopo aver sconfitto gli Etruschi. Questi guerrieri si dedicarono alla costruzione di fortificazioni per difendere i territori conquistati, tra cui la zona del Monte Orfano, dove furono rinvenuti frammenti di ceramica e segni di antichi insediamenti. La presenza dei Galli lasciò un’impronta duratura nella regione, influenzando l’architettura difensiva e la struttura del territorio.
L’Avvento dei Romani
La dominazione dei Galli Cenomani terminò con l’arrivo dei Romani nel I secolo a.C., durante il periodo della Gallia Cisalpina sotto il comando di Giulio Cesare. Rovato divenne un importante punto strategico per i Romani, grazie alla sua posizione centrale tra Brescia e Milano. Durante questo periodo, il territorio di Rovato si organizzò attorno al castrum, un insediamento fortificato che fungeva da centro militare, commerciale e agricolo. Le fortificazioni romane sul Monte Orfano furono potenziate, trasformando l’area in una zona cruciale per il controllo della Franciacorta.
Con il tempo, Rovato divenne anche un importante punto di transito per i commerci, soprattutto grazie alla posizione geografica favorevole che facilitava i collegamenti tra l’entroterra e le città costiere. Questo sviluppo economico fu uno dei fattori chiave che permise alla città di prosperare nel periodo romano e oltre.
Le Invasioni Barbariche e l’Occupazione Longobarda
Con la caduta dell’Impero Romano, Rovato fu esposta alle invasioni barbariche che devastarono gran parte dell’Italia settentrionale. Tuttavia, nel 568 d.C., l’arrivo dei Longobardi segnò una fase di stabilizzazione per il territorio. Sotto il re Alboino, i Longobardi si insediarono nella zona, ristrutturando le fortificazioni romane presenti sull’attuale area del convento della SS. Annunciata. Rovato divenne un importante centro istituzionale per i Longobardi, che costruirono la chiesa di San Michele sul Monte Orfano, un luogo di culto dedicato al loro patrono, l’arcangelo Michele.
Una delle domande più comuni sulla città è: “Cosa significa Rovato?”. Esistono diverse ipotesi sull’origine del nome. Una delle spiegazioni più accreditate suggerisce che Rovato potrebbe derivare da “roveda”, un termine che si riferisce ai rovi, un tipo di vegetazione abbondante nella zona. Un’altra teoria propone che il nome possa provenire dal termine latino “ruatum”, riferito a un “castrum” rovinato, ovvero una fortificazione in rovina. Tuttavia, la spiegazione più convincente sembra essere quella che collega il nome a “rua”, che significa strada. Questa teoria si basa sul fatto che già in epoca romana Rovato fosse un importante snodo viario, attraversato dalla strada Brixia-Mediolanum (Brescia-Milano), come testimoniato da reperti archeologici trovati a Capo Rovato. Un’ulteriore ipotesi, meno nota ma altrettanto affascinante, sostiene che Rovato in epoca antica fosse chiamato Tellus, un insediamento noto per le sue possenti torri, le cui rovine sarebbero state individuate sotto il coro della chiesa di San Donato. Secondo questa teoria, dopo la distruzione di Tellus, il nuovo insediamento avrebbe preso il nome di Rovato.
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Rovato nel Medioevo: I Rapporti con Venezia e Milano
Durante il tardo Medioevo, Rovato si trovò al centro delle contese tra le potenze di Milano e Venezia. Nel 1265, il castello di Rovato fu occupato da Roberto de Béthune, conte di Fiandra, come parte della spedizione italiana di Carlo d’Angiò. Tuttavia, i rovatesi si ribellarono contro il dominio francese, dando inizio a una serie di insurrezioni che caratterizzarono la storia del comune nei secoli successivi.
Nel 1438, Rovato fu teatro di un’importante battaglia durante la guerra tra Venezia e Milano, quando le truppe viscontee guidate da Niccolò Piccinino assediarono il castello. Dopo vari tentativi di difesa, Rovato tornò sotto il controllo veneziano con la pace di Lodi nel 1454, consolidando il suo legame con la Serenissima Repubblica di Venezia. Venezia riconobbe l’importanza strategica di Rovato, concedendo sgravi fiscali per favorire la costruzione di nuove fortificazioni.
Durante questo periodo, Rovato vide anche l’istituzione di importanti enti di carità, come il “Consorzio”, nato nel 1400 e operante fino all’inizio del XIX secolo. Questo ente di beneficenza aveva lo scopo di aiutare i poveri e gli indigenti della comunità, garantendo assistenza ai più bisognosi.
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Il Periodo Veneziano e la Rinascita Commerciale
Durante il periodo veneziano, Rovato divenne un centro commerciale di grande rilevanza, in particolare per il mercato del bestiame. La Ducale del 5 luglio 1517 confermò il diritto di tenere un mercato settimanale, attirando mercanti e allevatori da tutta la Franciacorta. Questo mercato divenne uno dei più importanti della regione, contribuendo alla crescita economica di Rovato e rafforzando il suo ruolo come centro di scambi.
Nel XVI secolo, Rovato fu anche sede di una delle prime accademie mediche italiane, l’Accademia degli Eccitati, fondata dal medico Felice Bettera. Questo istituto rappresentava un punto di incontro per i medici della regione, che si scambiavano conoscenze e studi su malattie e trattamenti, tra cui la peste, che colpì duramente la popolazione in quel periodo.
Un altro elemento significativo della cultura e tradizione locale è il patrono della città. Quando è il patrono di Rovato? La festa del patrono di Rovato si celebra il 4 novembre in onore di San Carlo Borromeo, una delle figure più importanti della Chiesa cattolica e patrono della città.
Storia di Rovato nel Risorgimento
Durante il Risorgimento italiano, Rovato fu attivamente coinvolta nelle lotte per l’indipendenza dal dominio austriaco. Nel 1848, la città partecipò all’insurrezione di Brescia, contribuendo a raccogliere e curare i feriti delle Dieci Giornate di Brescia. Rovato divenne un centro di resistenza contro gli austriaci, e nel 1862, fu lo stesso Giuseppe Garibaldi a inaugurare la Società del Tiro a Segno di Rovato, un segno dell’importanza del comune nelle lotte per l’unità d’Italia.
L’arrivo della ferrovia nel 1877 e la costruzione della tramvia Chiari-Rovato-Iseo nel 1897 segnarono l’inizio di un periodo di sviluppo economico e infrastrutturale per Rovato. Durante questo periodo, il comune vide anche la nascita di importanti istituzioni culturali e sociali, come la Società Operaia, Industriale ed Agricola, che istituì scuole professionali per i lavoratori.
La Prima Guerra Mondiale e il Dopoguerra
La Prima Guerra Mondiale ebbe un impatto devastante su Rovato, che pagò un caro prezzo con la vita di 160 giovani soldati. Dopo la guerra, la popolazione dovette affrontare una grave crisi economica e sociale, aggravata dalla diffusione della Spagnola, un’epidemia che colpì duramente il paese nel 1918.
Nel dopoguerra, Rovato cercò di riprendersi, ma la situazione rimase difficile a causa della disoccupazione e della povertà diffuse. Nel 1920, il comune partecipò alle elezioni con una lista composta da moderati e socialisti, segno di un crescente fermento politico. Tuttavia, con l’instaurazione del regime fascista nel 1922, la democrazia a Rovato fu sospesa, e il comune visse anni di tensione sotto il controllo del Podestà fascista.
La Seconda Guerra Mondiale e la Liberazione
La Seconda Guerra Mondiale segnò un altro capitolo tragico nella storia di Rovato. Molti giovani rovatesi persero la vita sul fronte orientale, e il comune fu occupato dalle truppe tedesche nel 1943. Tuttavia, la resistenza locale si organizzò rapidamente, dando vita a numerosi atti di sabotaggio contro gli occupanti. Nel 1944, a Rovato si costituì il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che giocò un ruolo cruciale nella liberazione del comune nell’aprile del 1945.
Come si Chiamano gli Abitanti di Rovato?
Una curiosità che spesso emerge è: Come si chiamano gli abitanti di Rovato? Gli abitanti di Rovato vengono chiamati rovatesi. Questo termine, come in molti altri comuni italiani, riflette la denominazione che si lega direttamente al nome della città, mantenendo viva l’identità locale.